La coscienza di sé tra biologia e filosofia EDOARDO BONCINELLI Università Vita-Salute, San Raffaele di Milano.

GiovedìScienza Story
Da GiovedìScienza 25a Edizione
17 febbraio 2011

L’uomo è l’unico essere che dice “io” e che, forse, è capace di pensare “io”. Tutti parliamo dicendo “io”: Io dico, io faccio, io penso. E sappiamo cosa diciamo. Anche io dico “io”, e so che cosa intendo. Talvolta tiro in ballo il concetto di coscienza, perché sento di potermi quasi sempre identificare con la mia coscienza, sia di me stesso che del mondo. Io vivo certamente nel mondo, nel mio corpo e col mio corpo.
Ma che rapporti ho con il mio corpo? Con il mondo? Con me stesso? “La novità della posizione che mi sento di proporre – dice Boncinelli – consiste nel fatto che al mondo appartiene tutto quello che esiste eccetto io, ovvero la mia stretta coscienza personale e i suoi contenuti vissuti, vissuti solo ed esclusivamente da me.
Il mondo così definito comprende tutti i corpi, ma anche tutte le menti e tutte le coscienze, tutte cose che posso osservare e studiare “dal di fuori”, mentre i miei contenuti coscienti li posso solo esperire “dal di dentro”.

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